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Durante il nostro viaggio di nozze negli USA abbiamo realizzato questo blog. Abbiamo raccontato giorno per giorno i nostri spostamenti, le tappe e le esperienze di questo incredibile viaggio. Mettiti comodo e parti dal primo post e poi sfoglia l'archivio ed immergiti nei nostri viaggi! :)

agosto 04 2008

Giorno 7: Washington DC

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Da 2008-08-02 Wa…

Oggi siamo a Washington DC per visitare alcuni luoghi simbolo degli USA. Parcheggiamo vicino al Jefferson Memorial e cominciamo un lungo giro dove abbiamo modo di vedere alcuni momumenti, tra cui Lincoln Memorial, World War II Memorial, Washington Memorial (obelisco), campidoglio, casa bianca, pentagono.

Tutto bellissimo ed emozionante. Ogni tanto ci veniva in mente qualche film ambientato in quei luoghi. Ogni tanto ridevamo pensando a Forrest Gump che ritrova la sua Jenny proprio nella lunghissima piscina.

Abbiamo fatto anche una capatina a salutare un certo Bush. Ma la sua casetta bianca era contornata di poliziotti e perciò siamo tornati via.

Bellissima ed inaspettata sorpresa è stata la visita al museo dell’aviazione e dello spazio americano. All’interno abbiamo trovato il modulo lunare utilizzato per lo sbarco sulla luna! C’era di tutto, tute, navicelle spaziali, aerei moderni ed antichi, addirittura abbiamo toccato un pezzo di luna 🙂

agosto 04 2008

Giorno 6: Viaggio New York-Philadelphia, Washington DC

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Da 2008-08-01 Ne…

Oggi sperimentiamo per la prima volta l’ebrezza di viaggiare in auto negli USA. Abbiamo in programma la partenza da New York e l’arrivo a Washington DC passando per Philadelphia.

Di prima mattina ci facciamo portare con il taxi al rent car, dove ci danno una bellissima Chevrolet Malibu, bianca, nuovissima, 3600 di cilindrata. Ha il cambio automatico, come la maggior parte delle macchine americane. Appena ingrani la “D” di Drive, la macchina si comincia a muovere da sola, anche senza gas! Guidarla è un gioco da ragazzi. La parte centrale di New York non è molto difficile da attraversare. Sono tutti sensi unici, basta incolonnarsi ulla Avenue o sulla Street giusta. Poi se si sbaglia, basta girare alla successiva. Molto più incasinata invece è la parte della downtown, dove molte strade sono sotterranee ed il GPS non funziona. Abbiamo sfilato anche Ground Zero. Li abbiamo messo un po’ per uscire, poi finalmente imbocchiamo il tunnel giusto che ci porta nel New Jerzy, poi da lì cominciano le strade a 3, 4, 5, 6 corsie. Gli americani sono abbastanza attenti nella guida. Vanno tutti alla stessa velocità. Si passa sia a destra che a sinistra. Non è detto che i più lenti vanno a destra e i più veloci a sinistra.

Man mano che ci allontaniamo da New York il traffico diminuisce e la nostra Chevry sfila veloce sulle strade interstate.

Dopo circa 100 miglia facciamo una tappa a Philadelphia, che si trova lungo il nostro percorso. Il centro cittadino è piccolo ma ci sono una decina di grattaceli. Ci fermiamo un paio di ore per visitarla e poi ripartiamo per Washington per altre 130 miglia.

Prima di arrivare a Washington ci fermiamo per cena al Denni’s, dove veniamo serviti da una simpaticissima cameriera di nome Ashley con i capelli biondi e mesh colorate (verdi, blu…). Non capiamo molto quello che ci dice, però alla fine ordiniamo probabilmente ma migliore cena da quando siamo partiti.

Poi ripartiamo per Washington ed arriviamo finalmente al nostro model, dove rimarremo per due notti.

agosto 01 2008

Giorno 5: Statua della Libertà, ponte di Brooklyn

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Da 2008-07-31 Ne…

Oggi ci siamo svegliato di buon mattino perché nei giorni precedenti abbiamo notato lunghissime file per i traghetti per la Liberty Island.

La statua della Libertà viene considerato un luogo sensibile dagli americani e per accedere al traghetto ti passano ai raggi x. Ti controllano gli zaini e ti perquisiscono (come all’aereoporto). Il traghetto ci mette pochi minuti ad arrivare.

La statua della libertà è bellissima! E’ grande, slanciata, ha un colore intenso ed è davvero bellissima sotto ogni angolazione. La si può ammirare sin dal traghetto. Poi, una volta attraccati, si comincia ad osservarla più da vicino. L’isola è piccolina e ci sono prati curati e centinaia di persone che fanno foto. Noi non siamo da meno. Purtroppo dopo gli avvenimenti dell’11 settembre hanno proebito l’ascesa fino alla fiaccola. Ora si può salire fino alla base.

Decidiamo di mettersi in fila ed andare a vedere la statua dalla sua base. C’è un ulteriore controllo da parte della polizia, poi cominciamo a salire. Nella base della statua c’è un inaspettato museo. E’ molto interessante, ci sono spiegazioni su tutto quello che riguarda la costruzione. Ci sono i modelli originali creati da Frédéric Auguste Bartholdi e gli schizzi di Gustavo Eiffel. Sinceramente non lo sapevamo, ma la statua della Libertà è fatta con lastre di rame attaccate con rivetti, sorretta da una struttura di acciaio. I rivetti si vedono quando si è lì vicino, mentre da dentro la base hanno messo un soffitto di vetro per far vedere la struttura in acciaio che la sorregge.

Dopo la visita della Statua della Libertà ci imbarchiamo per Ellis Island, un isola che veniva utilizzata per gestire gli immigrati nei primi anni del 900. C’è una bellissima mostra fotografica all’interno dell’isola. Si riconoscono diversi documenti di italiani, che hanno deciso di emigrare negli USA.

Per chiudere la giornata non potevamo non attraversare il famosissimo ponte di Brooklyn. Il ponte è molto grande, ci sono 6 corsie per le auto e due dedicati ai pedoni e biciclette. Fa molto effetto attraversarlo. Si vede benissimo Manhattan e la statua della Libertà. E’ anche curioso pensare che questo ponte è stato costruito verso la fine del 1800. L’hanno fatto così grande perché già sapevano che vi sarebbero passate le automobili? E comunque, quando si attraversa un pensiero va sicuramente alla “Brooklyn, la gomma del ponte”. Ne avrò masticate migliaia da piccolo, senza sapere che un giorno l’avrei attraversato con i miei piedi.

agosto 01 2008

Giorno 4: Visita alla Midtown e Time Square di New York

Da 2008-07-30 Ne…

Oggi giornata più rilassante, visto i precedenti giorni intensi. La Middle Town è un quartiere di Manhattan dove si trovano un altro gruppo di grattaceli molto importanti. E’ a pochi isolati dal nostro hotel perciò decidiamo di andare a piedi. Durante il tragitto ci fermiamo da “subway” a fare colazione. E’ stata abbastanza dura riuscire a prendere la colazione perché ci siamo resi conto che il panino che offrono è “su misura”: cioè bisogna indicare ogni singolo ingrediente che deve essere inserito nel panino. Si poteva scegliere il tipo di pane, di formaggio, l’eventuale bacon (pancetta) ed altre cosette. L’ingrediente base era comunque il doppio uovo cotto al padellino ed inserito nel panino. Il risultato è stato un panino bello carico, a metà tra una colazione ed un pranzo. Assolto il compito culinario, riprendiamo il nostro itinerario.

La prima cosa che abbiamo visto è ovviamente Time Square. Questo posto è qualcosa di veramente unico. E’ formato da un incrocio tra 3 strade contornate da grattaceli altissimi e pieni di cartelloni pubblicitari. Per Manhattan è abbastanza inusuale vedere incroci tra 3 strade diverse. Time Square è diventato uno dei simboli di NY, reso famoso anche per gli innumerevoli film girati in quelle strade, tra cui Vanilla Sky, King Kong, Spidermen e molti altri.

I negozi di Time Square sono tutti coloratissimi e dalle insegne illuminatissime. Abbiamo fatto alcune tappe, tra cui Virgin e Levi’s.

Nella Midtown abbiamo notato, a differenza degli altri posti di New York, tanta gente, tutta di corsa tra un isolato e l’altro. Tutto è molto caotico e rumoroso, ma è un bello spettacolo da vedere.

Abbiamo poi visitato altri importanti edifici, tipo il Rockefeller ed il Crysler building, probabilmente il più bell’edificio dal punto di vista estetico.

Su consiglio del “Pandino” siamo andati alle Nazioni Unite. Purtroppo siamo arrivati troppo tardi e non ci hanno fatto visitare nulla.

In compenso, passando per una via non troppo centrale, abbiamo notato un gruppetto di fotografi che attendevano l’uscita di un personaggio da una porta. C’erano dei poliziotti, una macchina grande, nera, con l’autista pronta per partire e qualche decina di persone. Indovinate un po’ chi è uscita da quella porta? Pamela Anderson!! Eh si, gran bello spettacolo 😉

Poi ci siamo lasciati trascinare dalle folle che camminavano ai piedi dei grattaceli ed abbiamo vagato senza particolari mete per le strade di New York, osservando le bellezze e le stranezze della città.

Senza accorgersi ci rendiamo conto che abbiamo camminato per 8 ore. Rientriamo in albergo.

luglio 30 2008

Giorno 3: Central Park, Little Italy, Chinatown e Empire State Building di New York

Da 2008-07-29 Ne…

Oggi siamo andati a visitare Central Park, cuore verde di New York. Prima di andare, ovviamente abbiamo fatto colazione con un bel panino con uova, formaggio e bacon.

L’ambiente di Central Park è particolare, molto familiare. C’è gente che fa footing, molti prendono il sole, le tate portano a spasso i bambini. C’è gente che suona il sax o la chitarra. Tutto molto curato, la visita è rilassante. Abbiamo visitato lo zoo (se non erro è lo zoo del cartone animato Madacascar della Disney).

Abbiamo contato almeno 6 campi da baseball, ci siamo divertiti a guardarli mentre giocavano. Ci sembrano tutti abbastanza esaltati con il baseball, e quasi tutti banno in giro magliette e cappellini NY.

Dopo pranzo siamo invece andati a vedere il quartiere di Little Italy, la piccola Italia. E’ una via tutta addobbata di tricolore, molto carina. E’ piena di ristoranti italiani, ma osservando bene, si capisce subito che di italiano hanno solo il nome. Sono pochi i negozi veramente di italiani. Il quartiere sembra essere “mangiato” da Chinatown, il quartiere cinese. Chinatown è un po’ come sui film: caotico, pieno di cinesi, di piccoli negozi, pieni di canfrusaglie e di inutilità. Per strada sembra di essere davvero in cina, visto che si sente parlare esclusivamente in cinese (a differenza del quartiere italiano dove non si sente una sola parola di italiano).

Guardiamo l’orologio e ci rendiamo conto che non manca molto al tramonto. Così abbiamo preso la metro e ci siamo diretti verso l’Empire State Building. Attualmente il grattacelo più alto di New York City. 102 piani, 381 metri di altezza. Dopo una fila immensa, saliamo all’osservatorio dell’86 piano. E’ davvero uno spettacolo. C’era un cartello che diceva “se non hai visto NY dall’alto, non hai visto niene”. Ed in effetti è così. Dall’alto si apprezza la conformazione e la bellezza della città al tramonto.

E con questa esperienza, la nostra giornata volge al termine e si ritorna in albergo a ricaricare le batterie per una nuova giornata.

luglio 29 2008

Giorno 2: Visita alla down town di New York

Da 2008-07-28 Ne…

Oggi giornata fantastica, ci svegliamo di buon mattino visto che non ci siamo ancora abituati al fuso. Abbiamo deciso di visitare la down town di New York e passare nel cuore dei grattaceli.

Abbiamo fatto colazione ad uno dei numerosi chioschetti parcheggiati ai lati delle strade. Non so perché, ma quasi tutti ci dicono: “italiani?”. Mi sa che il nostro inglese non è proprio perfetto… 😉 Comunque, fatto colazione con un caffé americano, un cornetto ed un panino con formaggio.

Per muoverci abbiamo utilizzato la metropolitana. Ci è sembrata molto vecchia, non bene organizzata. Però non è affollata e si riesce a capire velocemente il funzionamento. Ci spostiamo agevolmente per le zone di NYC. Decidiamo di scendere a Wall Street.

Lo spettacolo è davvero incredibile e l’ambiente è surreale. Grattaceli altissimi contornano le larghe strade. Stranamente c’è pochissimo traffico e poca gente per le strade. Pensavamo di trovare molto più caos ed invece, tutti fila via liscio. Si notano subito i “colletti bianchi”, distinti signori in giacca e cravatta, con la loro 24 ore e talvolta con il loro sacchetto per il pranzo. Invece per i lavori fisici invece (muratori, cammionisti, fattorini, taxisti ecc) troviamo tutte persone di colore. Per le vie della città troviamo molti agenti di polizia. Da qualunque parte andiamo, le file sono tutte composte ed ordinate. Gli americani sembrano nati in fila 🙂

Consumiamo il nostro pranzo prendendo un paio di panini da asporto (take out). Molti americani fanno così. Prendono il loro pranzo e lo vanno a consumare presso i vari giardinetti, magari il riva al mare con la statua della libertà sullo sfondo.

Durante il nostro giro passiamo al World Trade Center, luogo famosissimo che ospitava le torri gemelle. Ci sono lavori in corso, ma si intravede l’enorme spazio vuoto lasciato. Vicino c’è una cappellina che è diventata una sorta di luogo dedicato alla memoria della strage dell’11 settembre. In questa cappellina c’è gente che ancora piange per quegli avvenimenti.

Camminiamo ancora ed arriviamo nella zona dei battelli. Ne prendiamo uno che ci fa passare sotto il ponte di brooklyn. Lo spettacolo è incredibile. Il giro in battello è una goduria per la vista. Si vede la down town con gli enormi grattaceli, racchiusi nello spazio di poche miglia.

Poi il battello ci porta a vedere la statua della libertà: bellissima, enorme. Scattiamo qualche foto e torniamo indietro. Sono ormai le 8pm. Mangiamo un boccone e prendiamo la metro per l’albergo.

luglio 28 2008

Giorno 1: La luna di miele

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Ci siamo, dopo mesi di organizzazione, siamo partiti pre la nostra luna di miele!

Cominciamo a dire che la partenza è stata traumatica. Siamo partiti la mattina seguente il matrimonio, stanchissimi, dopo una notte passata tra gli scherzi trovati per casa (grazie Mirko e Paolo… grrr…) ed altre attività, tra cui la preparazione delle valige. Risultato: abbiamo dormito circa 1 ora.

Da 2008-07-27 Vi…

La prima difficoltà è stata sicuramente capire il funzionamento dell’aereoporto. Eh si, per noi si tratta del primo viaggio in aereo. Quindi: check-in, imbarco valige, presentazione passaporti, ecc ecc. Tutte novità per noi. Dopo un primo momento di smarrimento abbiamo capito come funzionava la questione.

Dopo circa 3 ore e mezza di volo arriviamo a Dublino per lo scalo. Ecco che spunta la seconda e prevedibile difficoltà: la lingua inglese! Un conto è leggere o scrivere in inglese, un conto è parlare o capire cosa ti viene detto. Dopo circa 3 ore di attesa ci imbarchiamo finalmente per New York. La prima tratta, Roma-Dublino è passata via abbastanza velocemente. La tratta Dublino-NY invece è stata nettamente più pesante: 8 ore di volo.

Così, dopo aver dormito 1 ora la notte, dopo 3 ore e mezza di volo per Dublino, dopo 3 ore di attesa, dopo altre 8 ore di volo finalmente scendiamo all’aereoporto di New York!

Nuovo problema: c’è il fuso orario che manda indietro di 6 ore le lancette dell’orologio! Arriviamo così alle 20 ore locali. Ci aspetta un altra ora per gli ultimi controlli e per trovare i bagagli. Tutto a posto.

L’aereoporto di NY è immenso. Appena mettiamo i piedi fuori dalla struttura ecco che si avvicinano delle persone che chiedono di portarti all’hotel mediante i loro taxi abusivi! Incredibile, chiedono 50 dollari a testa per portarti all’albergo. Ci defiliamo e decidiamo di tentare con un taxi ufficiale.

Il taxi ci porta in circa mezz’ora al nostro hotel, al centro di Manhattan, con la modica cifra di 49 dollari (più 1 di mancia). Non sappiamo se essere contenti di aver risparmiato rispetto alle decine di taxi abusivi oppure no.

Ad ogni modo: New York appare con strade caotiche e frenetiche. L’accoglienza all’aereoporto è sicuramente pessima. Il rischio di prendere fregature è altissimo.

Siamo arrivati finalmente al nostro Hotel. Abbiamo una camera microscopica, un po’ vecchia ma sicuramente tipica. C’è connessione Wireless.

Siamo sfiniti ed affamati. Ci mettiamo a letto, mangeremo domani. Dobbiamo abituarci al fuso ed alla città. Domani sera vi portiamo nuovi dettagli sul primo giorni di visita della metropoli, sperando che sia un giorno più semplice di questo appena trascorso.

A domani!

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