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Durante il nostro viaggio di nozze negli USA abbiamo realizzato questo blog. Abbiamo raccontato giorno per giorno i nostri spostamenti, le tappe e le esperienze di questo incredibile viaggio. Mettiti comodo e parti dal primo post e poi sfoglia l'archivio ed immergiti nei nostri viaggi! :)

agosto 28 2008

Giorno 30: San Francisco

Da 2008-08-26 Sa…

Alcatraz è l’isola che abbiamo deciso di visitare oggi. Si tratta dell’ex carcere di massima sicurezza degli USA dismesso nel 1963 a causa degli elevati costi di gestione.

Il carcere di Alcatraz è da sempre famoso per l’estrema rigidità con cui erano trattati i detenuti. Chi veniva mandato ad Alcatraz era solitamente considerato estremamente pericoloso o aveva già tentato la fuga da altre prigioni. I carcerati erano costretti a scontare la loro pena in una cella singola dalle dimensioni particolarmente ridotte. Le mancanze disciplinari venivano punite con la reclusione al buio e al freddo nelle celle d’isolamento. Le vicende di Alcatraz hanno ispirato molti film, soprattutto per tutto ciò che concerne i tentativi di evasioni.

Per visitare Alcatraz abbiamo dovuto prenotare in anticipo attraverso il sito dell’unica azienda abilitata a traghettare i turisti sull’isola. Il traghetto ci mette pochi minuti ad arrivare. Una volta lì prendiamo le audio guide (italiano compreso) per apprendere in dettaglio il funzionamento del carcere.

Il racconto dell’audio tour è raccapricciante. Il carcere di Alcatraz fa rabbrividire. Entriamo all’interno della struttura principale per vedere le celle. Veramente piccole. I detenuti non avevano nessuna vista sulla splendida baia di San Francisco. Mentre passeggiamo per i vari bracci della prigione, l’audio ci dice che era proprio in quelle celle era stato lì Al Capone. Le celle di isolamento fanno particolare impressione. Ci sono ancora i segni dei tentativi di fuga. Il caso più famoso di fuga da Alcatraz riguarda i detenuti Frank Morris ed i fratelli John e Clarence Anglin che l’11 giugno 1962 riuscirono ad uscire dalle loro celle attraverso l’impianto di ventilazione (lasciando dei manichini da loro costruiti sulle brande per cercare di camuffare il più a lungo possibile la fuga) e ad arrivare, servendosi di un gommone fatto di impermeabili, fino alla costa dove fecero perdere definitivamente le loro tracce. Ci sono ancora i finti manichini e si vedono i buchi che hanno usato per accedere all’impianto di ventilazione.

Fatti i vari giri per Alcatraz, torniamo sulla terra ferma. Nelle vicinanze c’è la sede principale di Levi’s Strauss. Andiamo ed entriamo all’interno. Una parte dell’azienda è visitabile. C’è una sorta di museo contenenti alcune chicche per gli amanti dei jeans californiani. Ad esempio i primissimi Levi’s 501 di fine 1800, ed altri modelli che hanno segnato la storia dell’azienda.

Poi facciamo un salto al Pier 39 (molo 39) dove sono presenti un nutrito gruppo di leoni marini. Sono tanti e sono animali simpaticissimi da guardare. Stanno tutti ammassati su delle piattaforme di legno in mezzo al mare. Ogni tanto si tuffano in aqua, poi tornano su. Spesso quando emergono, non c’è posto sulla piattaforma. Allora cominciano a litigare l’uno con l’altro e si danno le spinte per buttarsi in acqua.

E’ sera, l’ultima tappa la facciamo alla Treasure Island, dove c’è una magnifica vista di San Francisco ed il suo Oakland Bay Bridge. Facciamo numerose foto e torniamo al nostro motel. Domani abbandoniamo San Francisco per andare a Monterey. Ovviamente faremo tappa alla Silicon Valley.

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