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Durante il nostro viaggio di nozze negli USA abbiamo realizzato questo blog. Abbiamo raccontato giorno per giorno i nostri spostamenti, le tappe e le esperienze di questo incredibile viaggio. Mettiti comodo e parti dal primo post e poi sfoglia l'archivio ed immergiti nei nostri viaggi! :)

agosto 26 2009

Giorno 4 – New York

Da USA 2009 – 4 – New York

Oggi abbiamo in programma la visita della Downtown. Ci rechiamo a Ground Zero, che ospitava le Twin Towers. Si intravede il grosso cantiere che sta costruendo un nuovo edificio altissimo che dovrebbe essere inaugurato l’11 settembre 2011. Rispetto all’anno scorso notiamo nelle vicinanze un paio di nuovi grattacieli. Incredibile, in poco più di un anno sono spuntati due edifici da almeno 90 piani.

Sono in corso parecchi restauri in giro per la città. Vecchi grattaceli in fase di restauro.

Passiamo per Wall Street, dove le misure di sicurezza ci sembrano più stringenti dell’anno prima. Passiamo per il “toro”, simbolo di Wall Street e poi una lunga passeggiata per il ponte di Brooklyn.

La sera ceniamo al Shake Shack, un particolarissimo ristorante all’aperto che ha la fama di cucinare i migliori Hamburger di tutta Manhattan.

agosto 26 2009

Giorno 3 – New York

Da USA 2009 – 3 – New York

Oggi abbiamo in programma la visita di alcune zone della Middle Town. Il tempo è ancora brutto e per questo andiamo nuovamente in un luogo “coperto”, come il museo delle cere di Madame Tussauds . All’interno decine e decine di celebrità fatte di cera, veramente realistiche. Molto divertente la visita.

Usciamo. Il giorno prima un ragazzo di aveva invitato a partecipare ad una parata che avrebbero fatto nei pressi del Columbus Circle organizzato da un gruppo di donne che si battevano per la parità di diritti sul… topless! Eh si, alla parata c’erano decine di donne in topless che raccoglievano firme per promuovere un qualche tipo di legge a favore del topless. Non c’è che dire, tutto molto originale.

Continuiamo la nostra visita con il Rockfeller Center, dove saliamo sull’osservatorio al 70 piano del Top of The Rock.

Terminiamo la giornata con una cena all’Hard Rock Café di Time Square circondati da pezzi unici come i vestiti, spartiti ecc dei Beatles, di Elvis Presley ed altri personaggi che hanno fatto la storia della musica.

agosto 26 2009

Giorno 2 – New York

Da USA 2009 – 2 – New York

Ci svegliamo presto, facciamo una ricca colazione a buffet nel Leo House. Poi partiamo per la zona di Central Park. È domenica, il tempo è brutto, il cielo è grigio e c’è po’ di pioggia. Vogliamo visitare il Met (Metropolitan Museum of Art). Non siamo esperti di arte, però la visita è emozionante. Vediamo alcune opere d’arte famosissime di Pablo Picasso, Vincent van Gogh, Claude Oscar Monet. Il museo è vastissimo. Impossibile visitarlo tutto in una giornata. Vediamo la parte che secondo noi è più interessante e dopo circa 4 ore usciamo.

Torniamo a Central Park per visitare alcuni punti di interesse.

Con grandissima sorpresa e curiosità di imbattiamo in un originalissimo matrimonio che si svolge sopra il caratteristico ponte in ghisa Bow Bridge. I due sposi, tre testimoni, l’impiegata pubblica che celebrava il rito (civile) di matrimonio e decine di curiosi, armati di macchina fotografica che immortalavano il momento. Gli americani sono abituati a sposarsi in qualunque luogo desiderano. Nella stessa giornata contiamo altre 5-6 coppie di sposi che hanno celebrato il loro matrimonio in diversi angoli di Central Park.

Proseguiamo la nostra visita. Scattiamo qualche foto nel Dakota, la casa che fu abitata da John Lennon ed il luogo dove fu assassinato. C’è qualcuno che con la chitarra suona qualche canzone dei Beatles.

Si fa notte, scendiamo e ci fermiamo a Times Square. Bellissimo di notte, da non perdere. Migliaia di luci illuminavano a giorno tutta la zona. Tantissime persone a passeggiare e fare shopping.

Comincia ad arrivare la stanchezza, scendiamo fino alla 23th street e andiamo a nanna.

agosto 26 2009

Giorno 1 – New York

Da USA 2009 – 1 – New York

Viaggio lunghissimo. Per mancanza di coincidenze con il treno che va a Fiumicino, partiamo praticamente la sera prima del volo.

La nottata passa tutto sommato abbastanza bene. All’aeroporto facciamo conoscenza con una signora cubana che ci racconta praticamente tutta la sua vita e i suoi progetti futuri… 4 ore di racconti.

In aereo tutto a posto. Dopo parecchie ore di volo arriviamo al JFK di New York verso le 15, stanchi, ma contenti.

L’anno scorso arrivammo al JFK a notte fonda e l’impatto fu devastante. Tutto molto caotico e difficile. Quest’anno invece la situazione ci appare nettamente più tranquilla, semplice.

Decidiamo di arrivare al nostro albergo di Manhattan con la metro. E’ tutto molto semplice, veloce e puntuale. In meno di un ora siamo al Leo House di Manhattan, sulla 23th street, nella zona del Chelsa.

Il Leo House è una struttura un po’ particolare. È una guest house gestita da un ordine di suore francesi. La struttura e gli addetti trasmettono una sensazione molto accogliente e familiare. La nostra stanza è la 605, semplice, non lussuosa. Ma pulita e comoda. Abbiamo l’ascensore ed il bagno in camera (cosa non sempre scontata a Manhattan). Alla TV via cavo trasmettono CSI e Lost. Purtroppo non c’è connettività ad Internet in camera.

Visto che è ancora pomeriggio, decidiamo di fare un giro perlustrativo della zona. Il Chelsa è una zona tranquilla della middle town, vicina all’Empire State Building e Time Square.

Cominciamo ad accusare la stanchezza. Verso l’ora di cena mangiamo al Dallas BBQ sulla 23th street, un ristorante in stile Texano sulla 23th street. Ciò che caratterizza questo locale è il tono delle persone presenti nella sala, che è altissimo. Praticamente urlano tutti, ridono, scherzano. Sempre ad alta voce. Se vuoi farti sentire da una persona che hai a mezzo metro devi strillare. Comunque si mangia bene, lo consigliamo.

Torniamo al Leo House dove ci attende una gran dormita.

agosto 04 2008

Giorno 6: Viaggio New York-Philadelphia, Washington DC

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Da 2008-08-01 Ne…

Oggi sperimentiamo per la prima volta l’ebrezza di viaggiare in auto negli USA. Abbiamo in programma la partenza da New York e l’arrivo a Washington DC passando per Philadelphia.

Di prima mattina ci facciamo portare con il taxi al rent car, dove ci danno una bellissima Chevrolet Malibu, bianca, nuovissima, 3600 di cilindrata. Ha il cambio automatico, come la maggior parte delle macchine americane. Appena ingrani la “D” di Drive, la macchina si comincia a muovere da sola, anche senza gas! Guidarla è un gioco da ragazzi. La parte centrale di New York non è molto difficile da attraversare. Sono tutti sensi unici, basta incolonnarsi ulla Avenue o sulla Street giusta. Poi se si sbaglia, basta girare alla successiva. Molto più incasinata invece è la parte della downtown, dove molte strade sono sotterranee ed il GPS non funziona. Abbiamo sfilato anche Ground Zero. Li abbiamo messo un po’ per uscire, poi finalmente imbocchiamo il tunnel giusto che ci porta nel New Jerzy, poi da lì cominciano le strade a 3, 4, 5, 6 corsie. Gli americani sono abbastanza attenti nella guida. Vanno tutti alla stessa velocità. Si passa sia a destra che a sinistra. Non è detto che i più lenti vanno a destra e i più veloci a sinistra.

Man mano che ci allontaniamo da New York il traffico diminuisce e la nostra Chevry sfila veloce sulle strade interstate.

Dopo circa 100 miglia facciamo una tappa a Philadelphia, che si trova lungo il nostro percorso. Il centro cittadino è piccolo ma ci sono una decina di grattaceli. Ci fermiamo un paio di ore per visitarla e poi ripartiamo per Washington per altre 130 miglia.

Prima di arrivare a Washington ci fermiamo per cena al Denni’s, dove veniamo serviti da una simpaticissima cameriera di nome Ashley con i capelli biondi e mesh colorate (verdi, blu…). Non capiamo molto quello che ci dice, però alla fine ordiniamo probabilmente ma migliore cena da quando siamo partiti.

Poi ripartiamo per Washington ed arriviamo finalmente al nostro model, dove rimarremo per due notti.

agosto 01 2008

Giorno 5: Statua della Libertà, ponte di Brooklyn

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Da 2008-07-31 Ne…

Oggi ci siamo svegliato di buon mattino perché nei giorni precedenti abbiamo notato lunghissime file per i traghetti per la Liberty Island.

La statua della Libertà viene considerato un luogo sensibile dagli americani e per accedere al traghetto ti passano ai raggi x. Ti controllano gli zaini e ti perquisiscono (come all’aereoporto). Il traghetto ci mette pochi minuti ad arrivare.

La statua della libertà è bellissima! E’ grande, slanciata, ha un colore intenso ed è davvero bellissima sotto ogni angolazione. La si può ammirare sin dal traghetto. Poi, una volta attraccati, si comincia ad osservarla più da vicino. L’isola è piccolina e ci sono prati curati e centinaia di persone che fanno foto. Noi non siamo da meno. Purtroppo dopo gli avvenimenti dell’11 settembre hanno proebito l’ascesa fino alla fiaccola. Ora si può salire fino alla base.

Decidiamo di mettersi in fila ed andare a vedere la statua dalla sua base. C’è un ulteriore controllo da parte della polizia, poi cominciamo a salire. Nella base della statua c’è un inaspettato museo. E’ molto interessante, ci sono spiegazioni su tutto quello che riguarda la costruzione. Ci sono i modelli originali creati da Frédéric Auguste Bartholdi e gli schizzi di Gustavo Eiffel. Sinceramente non lo sapevamo, ma la statua della Libertà è fatta con lastre di rame attaccate con rivetti, sorretta da una struttura di acciaio. I rivetti si vedono quando si è lì vicino, mentre da dentro la base hanno messo un soffitto di vetro per far vedere la struttura in acciaio che la sorregge.

Dopo la visita della Statua della Libertà ci imbarchiamo per Ellis Island, un isola che veniva utilizzata per gestire gli immigrati nei primi anni del 900. C’è una bellissima mostra fotografica all’interno dell’isola. Si riconoscono diversi documenti di italiani, che hanno deciso di emigrare negli USA.

Per chiudere la giornata non potevamo non attraversare il famosissimo ponte di Brooklyn. Il ponte è molto grande, ci sono 6 corsie per le auto e due dedicati ai pedoni e biciclette. Fa molto effetto attraversarlo. Si vede benissimo Manhattan e la statua della Libertà. E’ anche curioso pensare che questo ponte è stato costruito verso la fine del 1800. L’hanno fatto così grande perché già sapevano che vi sarebbero passate le automobili? E comunque, quando si attraversa un pensiero va sicuramente alla “Brooklyn, la gomma del ponte”. Ne avrò masticate migliaia da piccolo, senza sapere che un giorno l’avrei attraversato con i miei piedi.

agosto 01 2008

Giorno 4: Visita alla Midtown e Time Square di New York

Da 2008-07-30 Ne…

Oggi giornata più rilassante, visto i precedenti giorni intensi. La Middle Town è un quartiere di Manhattan dove si trovano un altro gruppo di grattaceli molto importanti. E’ a pochi isolati dal nostro hotel perciò decidiamo di andare a piedi. Durante il tragitto ci fermiamo da “subway” a fare colazione. E’ stata abbastanza dura riuscire a prendere la colazione perché ci siamo resi conto che il panino che offrono è “su misura”: cioè bisogna indicare ogni singolo ingrediente che deve essere inserito nel panino. Si poteva scegliere il tipo di pane, di formaggio, l’eventuale bacon (pancetta) ed altre cosette. L’ingrediente base era comunque il doppio uovo cotto al padellino ed inserito nel panino. Il risultato è stato un panino bello carico, a metà tra una colazione ed un pranzo. Assolto il compito culinario, riprendiamo il nostro itinerario.

La prima cosa che abbiamo visto è ovviamente Time Square. Questo posto è qualcosa di veramente unico. E’ formato da un incrocio tra 3 strade contornate da grattaceli altissimi e pieni di cartelloni pubblicitari. Per Manhattan è abbastanza inusuale vedere incroci tra 3 strade diverse. Time Square è diventato uno dei simboli di NY, reso famoso anche per gli innumerevoli film girati in quelle strade, tra cui Vanilla Sky, King Kong, Spidermen e molti altri.

I negozi di Time Square sono tutti coloratissimi e dalle insegne illuminatissime. Abbiamo fatto alcune tappe, tra cui Virgin e Levi’s.

Nella Midtown abbiamo notato, a differenza degli altri posti di New York, tanta gente, tutta di corsa tra un isolato e l’altro. Tutto è molto caotico e rumoroso, ma è un bello spettacolo da vedere.

Abbiamo poi visitato altri importanti edifici, tipo il Rockefeller ed il Crysler building, probabilmente il più bell’edificio dal punto di vista estetico.

Su consiglio del “Pandino” siamo andati alle Nazioni Unite. Purtroppo siamo arrivati troppo tardi e non ci hanno fatto visitare nulla.

In compenso, passando per una via non troppo centrale, abbiamo notato un gruppetto di fotografi che attendevano l’uscita di un personaggio da una porta. C’erano dei poliziotti, una macchina grande, nera, con l’autista pronta per partire e qualche decina di persone. Indovinate un po’ chi è uscita da quella porta? Pamela Anderson!! Eh si, gran bello spettacolo 😉

Poi ci siamo lasciati trascinare dalle folle che camminavano ai piedi dei grattaceli ed abbiamo vagato senza particolari mete per le strade di New York, osservando le bellezze e le stranezze della città.

Senza accorgersi ci rendiamo conto che abbiamo camminato per 8 ore. Rientriamo in albergo.

luglio 30 2008

Giorno 3: Central Park, Little Italy, Chinatown e Empire State Building di New York

Da 2008-07-29 Ne…

Oggi siamo andati a visitare Central Park, cuore verde di New York. Prima di andare, ovviamente abbiamo fatto colazione con un bel panino con uova, formaggio e bacon.

L’ambiente di Central Park è particolare, molto familiare. C’è gente che fa footing, molti prendono il sole, le tate portano a spasso i bambini. C’è gente che suona il sax o la chitarra. Tutto molto curato, la visita è rilassante. Abbiamo visitato lo zoo (se non erro è lo zoo del cartone animato Madacascar della Disney).

Abbiamo contato almeno 6 campi da baseball, ci siamo divertiti a guardarli mentre giocavano. Ci sembrano tutti abbastanza esaltati con il baseball, e quasi tutti banno in giro magliette e cappellini NY.

Dopo pranzo siamo invece andati a vedere il quartiere di Little Italy, la piccola Italia. E’ una via tutta addobbata di tricolore, molto carina. E’ piena di ristoranti italiani, ma osservando bene, si capisce subito che di italiano hanno solo il nome. Sono pochi i negozi veramente di italiani. Il quartiere sembra essere “mangiato” da Chinatown, il quartiere cinese. Chinatown è un po’ come sui film: caotico, pieno di cinesi, di piccoli negozi, pieni di canfrusaglie e di inutilità. Per strada sembra di essere davvero in cina, visto che si sente parlare esclusivamente in cinese (a differenza del quartiere italiano dove non si sente una sola parola di italiano).

Guardiamo l’orologio e ci rendiamo conto che non manca molto al tramonto. Così abbiamo preso la metro e ci siamo diretti verso l’Empire State Building. Attualmente il grattacelo più alto di New York City. 102 piani, 381 metri di altezza. Dopo una fila immensa, saliamo all’osservatorio dell’86 piano. E’ davvero uno spettacolo. C’era un cartello che diceva “se non hai visto NY dall’alto, non hai visto niene”. Ed in effetti è così. Dall’alto si apprezza la conformazione e la bellezza della città al tramonto.

E con questa esperienza, la nostra giornata volge al termine e si ritorna in albergo a ricaricare le batterie per una nuova giornata.

luglio 29 2008

Giorno 2: Visita alla down town di New York

Da 2008-07-28 Ne…

Oggi giornata fantastica, ci svegliamo di buon mattino visto che non ci siamo ancora abituati al fuso. Abbiamo deciso di visitare la down town di New York e passare nel cuore dei grattaceli.

Abbiamo fatto colazione ad uno dei numerosi chioschetti parcheggiati ai lati delle strade. Non so perché, ma quasi tutti ci dicono: “italiani?”. Mi sa che il nostro inglese non è proprio perfetto… 😉 Comunque, fatto colazione con un caffé americano, un cornetto ed un panino con formaggio.

Per muoverci abbiamo utilizzato la metropolitana. Ci è sembrata molto vecchia, non bene organizzata. Però non è affollata e si riesce a capire velocemente il funzionamento. Ci spostiamo agevolmente per le zone di NYC. Decidiamo di scendere a Wall Street.

Lo spettacolo è davvero incredibile e l’ambiente è surreale. Grattaceli altissimi contornano le larghe strade. Stranamente c’è pochissimo traffico e poca gente per le strade. Pensavamo di trovare molto più caos ed invece, tutti fila via liscio. Si notano subito i “colletti bianchi”, distinti signori in giacca e cravatta, con la loro 24 ore e talvolta con il loro sacchetto per il pranzo. Invece per i lavori fisici invece (muratori, cammionisti, fattorini, taxisti ecc) troviamo tutte persone di colore. Per le vie della città troviamo molti agenti di polizia. Da qualunque parte andiamo, le file sono tutte composte ed ordinate. Gli americani sembrano nati in fila 🙂

Consumiamo il nostro pranzo prendendo un paio di panini da asporto (take out). Molti americani fanno così. Prendono il loro pranzo e lo vanno a consumare presso i vari giardinetti, magari il riva al mare con la statua della libertà sullo sfondo.

Durante il nostro giro passiamo al World Trade Center, luogo famosissimo che ospitava le torri gemelle. Ci sono lavori in corso, ma si intravede l’enorme spazio vuoto lasciato. Vicino c’è una cappellina che è diventata una sorta di luogo dedicato alla memoria della strage dell’11 settembre. In questa cappellina c’è gente che ancora piange per quegli avvenimenti.

Camminiamo ancora ed arriviamo nella zona dei battelli. Ne prendiamo uno che ci fa passare sotto il ponte di brooklyn. Lo spettacolo è incredibile. Il giro in battello è una goduria per la vista. Si vede la down town con gli enormi grattaceli, racchiusi nello spazio di poche miglia.

Poi il battello ci porta a vedere la statua della libertà: bellissima, enorme. Scattiamo qualche foto e torniamo indietro. Sono ormai le 8pm. Mangiamo un boccone e prendiamo la metro per l’albergo.

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